I disturbi sessuali sono caratterizzati da difficoltà psicologiche che ostacolano o impediscono il rapporto sessuale.

Più specificamente, la persona con tali disturbi tende a vivere l’eventualità di un rapporto sessuale come un “evento problematico” che suscita emozioni negative (es. ansia, disgusto, sensi di colpa, vergogna, tristezza, rabbia) che, a loro volta, impediscono o ostacolano il rapporto stesso.

Con il passare del tempo, inoltre, la frustrazione e lo stress causati da tali disturbi possono condizionare negativamente il rapporto con il/la partner, provocando crisi, separazioni o, più in generale, una progressiva riduzione dell’attività sessuale.                                     

                                                                      

Le disfunzioni sessuali comprendono:

  • disturbi del desiderio sessuale
  • disturbi dell'eccitazione sessuale
  • disturbi dell'orgasmo
  • disturbi da dolore sessuale 

 

 

 

 

Un punto fondamentale per l'approccio C-C è l'idea che i sintomi psicosessuali siano invariabilmente il prodotto finale di difese psicologiche e di certi processi emotivi e mentali distruttivi operanti con continuità.

Queste cause “immediate” costituiscono lo sbocco finale attraverso il quale un insieme di fattori dovuti a stress psicologico e organico possono alterare i riflessi sessuali di una persona e/o la sua sensibilità erotica.

Sarà necessario analizzare i conflitti sessuali inconsapevoli, i messaggi “negativi” sul sesso e i problemi di rapporto che nascono durante il primo sviluppo psicosessuale del paziente.

Il sintomo sessuale del paziente migliora solo se le cause "immediate” o “apparenti” vengono corrette.

Ad esempio, l'ansia per la prestazione, in particolare se accresciuta dalla pressione del partner, è spesso causa immediata dell'impotenza, semplicemente perché è fisiologicamente impossibile per un uomo mantenere l'erezione mentre la paura inonda il suo organismo di noradrenalina.

Nei casi di blocco dell'orgasmo nella donna e di eiaculazione tardiva nell'uomo, la causa specifica immediata è l'autosservazione ossessiva, che interferisce con l'esperienza del piacere e la risposta riflessa alla stimolazione genitale, inibendo così la scarica del riflesso dell'orgasmo.

La tendenza del paziente a produrre immagini mentali negative quando si affaccia l'occasione di un incontro sessuale inibisce l'attività dei suoi circuiti sessuali supersensoriali. Tali inibizioni e il fatto di sopprimere eventuali fantasie sessuali coadiuvanti sono i meccanismi patogenetici che operano abitualmente e che sono spesso associati al blocco del desiderio sessuale, mentre la contrazione spastica condizionata della vagina è la causa specifica immediata del vaginismo.

L'obiettivo degli aspetti comportamentali della terapia sessuale, sotto forma di “esercizi sessuali”, è di modificare direttamente le cause immediate nei sintomi sessuali.

Ad ogni sindrome corrisponde un diverso programma comportamentale che verrà completato da un protocollo personalizzato sulle caratterisitiche personologiche e individuali del paziente.