Sindrome di Asperger
La sindrome di Asperger è caratterizzata da compromissione dell’interazione sociale, dei comportamenti e degli interessi, analogamente a quanto succede nell’autismo, senza però deficit a livello cognitivo e soprattutto linguistico.
Compare verso i tre-quattro anni, dopo uno sviluppo apparentemente normale, e colpisce più i maschi che le femmine. La compromissione dell’interazione sociale si evidenzia alla comparsa di due tra i seguenti sintomi:
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incapacità di utilizzare adeguatamente lo sguardo, la gestualità e la mimica per regolare l’interazione sociale;
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incapacità di sviluppare rapporti con coetanei;
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mancanza di modulazione del comportamento in base al contesto sociale;
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mancanza della ricerca spontanea di condivisione di interessi con altre persone.
La compromissione del comportamento può comprendere una fissazione per uno o più interessi limitati quali parti di oggetti, la necessità, apparentemente compulsiva, di compiere pratiche o rituali specifici e la presenza di movimenti del corpo ripetitivi, localizzati (es. mani o dita) o generalizzati.
Pur non essendoci ritardo né significativa compromissione cognitiva, il linguaggio è spesso caratterizzato da ripetizioni di parole o frasi poco comunicative e il pensiero appare talvolta confuso. Spesso la sindrome si accompagna a uno sviluppo motorio rallentato e/o a difficoltà di coordinazione dei movimenti.
La diagnosi viene eseguita più tardivamente che nell’autismo. Le persone con Sindrome di Asperger possono avere un impiego, una famiglia e vivere in modo indipendente. Sotto questo aspetto, la prognosi è migliore anche rispetto al disturbo autistico ad alto funzionamento.