L'ABA è la scienza del comportamento.
L'approccio che io utilizzo per curare i bambini con disturbi dello sviluppo è l'A.B.A. che spicca, per riconoscimenti scientifici e per efficacia.
Negli Usa questo metodo si utilizza già da oltre un trentennio (US Dept. of Health, 1999).
Allo stesso modo in Italia, il Ministero della Salute (2011) raccomanda gli approcci comportamentali per trattare l'autismo.
ABA è l'acronimo di Applied Behavioral Analysis, che, traducendo in maniera letterale, significa "analisi applicata del comportamento".
L'ABA è basata appunto su un approccio comportamentale coerente nell'utilizzo delle metodologie e tecniche di intervento da esso derivate, fungendo da sfondo teorico per la messa a punto dei programmi di intervento precoce individualizzati per ogni bambino.
L'intervento considera il principio secondo cui i processi di apprendimento sono gli stessi che caratterizzano le interazioni di un individuo con l'ambiente naturale e sociale che lo circonda.
L'ABA si propone come pratica per la progettazione, messa in atto e valutazione di programmi di intervento. Tale pratica è fondata sull'osservazione e la registrazione del comportamento, che forniscono la base di partenza per la progettazione ed attuazione di interventi per il cambiamento di comportamenti inadeguati e l'apprendimento di nuove abilità.
Il principio centrale è quello di rinforzo: la frequenza e la forma di un determinato comportamento possono essere influenzate da ciò che accade prima o dopo il comportamento stesso. Il principio del rinforzo e tecniche comportamentali (shaping, chaining, fading, ecc.,) possono essere utilizzati per incrementare o ridurre determinati comportamenti, sviluppare e consolidare nuovi apprendimenti.
Molti studi (Birnbrauer e Leach,1993; Lovaas,1009; McEachin et al.,1993; Perry et al.,1995; Sheinkopf e Siegel,1996) indicano risultati migliori per bambini che cominciano entro i tre anni di vita. Il Princeton Child Development Center afferma che mentre solo il 10 % dei bambini che entra nel loro centro dopo l'età di cinque anni riesce successivamente a frequentare una sezione normale a scuola (negli Stati Uniti i bambini che non riescono a partecipare in modo significativo alla lezione vengono messi in sezioni o scuole specifiche con personale più specializzato), il 50 % di quelli che entrano prima di cinque anni riescono a frequentare una sezione normale.
Per spiegare questi risultati ottenuti in età tenera, viene ipotizzato che: "Ci potrebbe essere un periodo ottimale durante il quale il cervello, giovane e ancora non definitivamente sviluppato, è molto modificabile. In bambini con autismo, l'interazione attiva e ripetuta con l'ambiente fisico e sociale che viene fatta nell'intervento intensivo sembra modifichi il loro circuito neurologico, correggendolo questo prima che i corrispettivi neurobiologici del comportamento artistico diventino relativamente permanenti"(Maurice,Green,Luce,Behavioral intervention for young children with autism).