Social Cognition
La Cognizione Sociale è lo studio di come le persone elaborano informazioni sociali, in particolare la loro codifica, conservazione, recupero e applicazione alle situazioni sociali. E’ la capacità di considerare le emozioni degli altri nelle loro azioni e nella comunicazione (Shaffer e Kipp 2009;. Aronson et al. 2010). Il contenuto della nostra mente non è visibile: possiamo capire ciò che gli altri sanno o credono solo dai loro comportamenti, da come agiscono, da ciò che dicono o dall'espressione del loro viso. I soggetti con disturbi dello spettro autistico hanno difficoltà a interpretare situazioni sociali. Possono mancare di competenze sociali, come chiedere a un amico di giocare insieme, o avere difficoltà nel rispondere adeguatamente in diverse situazioni sociali (ad esempio previsione di esiti, preparazione a cambiamenti, problem-solving, etc.).
Attualmente, sono tre le principali teorie esistenti che spiegano i deficit cognitivi sociali:
1. Teoria della Mente (Baron-Cohen et al. 1985).
E' la capacità osservativa ed automodulante dei propri processi cognitivi. Tale “meta-capacità” ci permette di capire che gli altri hanno intenzioni, pensieri, desideri e sentimenti diversi dai propri. Ciò consente di comprendere, spiegare e prevedere il comportamento degli altri, mantenendo contemporaneamente diverse rappresentazioni del mondo. Essendo tali rappresentazioni non direttamente osservabili, gli individui con sindrome di Asperger possono avere difficoltà nell'interazione sociale e nell'uso della lingua, in particolare nell’interpretazione di metafore, di diversi tipi di umorismo, del sarcasmo, o di bugie (Baron-Cohen 1997; Baron-Cohen et al. 2009).
2. Teoria della Coerenza Centrale (Frith 2003; Happé e Frith 2006).
Gli individui con autismo di solito tendono a pensare in parti e a concentrarsi sul particolare, mentre hanno difficoltà a concettualizzare un insieme più ampio e totale, mostrando difficoltà nel generare più di una soluzione. Da ciò emergono difficoltà nel problem-solving e nella comunicazione. Per esempio, se un adolescente con la sindrome di Asperger è coinvolto in una conversazione, può ascoltare le risposte del suo interlocutore come fatti separati senza collegare le informazioni alle conoscenze acquisite in precedenza su tale persona. Pertanto l'adolescente può impegnarsi in una conversazione superficiale o rivolgere domande fuori contesto, così da rendere difficile la formazione di una relazione più profonda.
3. Teoria della Disfunzione Esecutiva (Ozonoff et al. 1991).
Questa teoria si riferisce a difficoltà emergenti durante la creazione di strutture organizzative che consentono la flessibilità e la priorità. Gli individui con sindrome di Asperger hanno difficoltà in comportamenti quali la pianificazione, il controllo degli impulsi, l'inibizione di risposte prepotenti ma irrilevanti, e la flessibilità di pensiero (Yerys et al. 2007). La disfunzione esecutiva puo’ influenzare la comunicazione e la capacità di conversazione (Burgess e Turkstra 2010; Turkstra e Byom 2010). Ad esempio, gli individui con sindrome di Asperger possono avere difficoltà a spostare l'attenzione nel corso di una conversazione su argomenti diversi e a filtrare o bloccare eventuali distrattori ambientali al fine di concentrarsi sull’interlocutore. Questa teoria spiega la perseveranza, la rigidità e la natura inflessibile spesso osservate nelle persone con sindrome di Asperger.