Ansia è un termine che deriva dal tardo latino, angere, stringere: è una spiacevole sensazione di pericolo di cui il soggetto non ne conosce la causa.
Essa costringe ad attivarsi, a pensare, a reagire.
Differisce dalla paura in quanto in quest'ultima l'oggetto temuto è conosciuto, mentre tipica dell'ansia è l'idea di un pericolo nascosto accompagnato da un sentimento di inquietudine.
Eliminare l'ansia o gestire l'ansia?
L'ansia, in quanto manifestazione di emozioni non riconosciute e non risolte, non può essere eliminata: ciò equivarrebbe a sopprimere del tutto le nostre emozioni e i nostri sentimenti.
Possiamo imparare a gestire i nostri stati ansiosi riducendone notevolmente l'intensità percepita.
Gestire l'ansia significa aver trovato delle strategie per ridurre al minimo (in un dato momento) l'esistenza di situazioni pericolose o in “sospeso”, conflittuali o dubbiose, avere un'ipotesi di pianificazione del futuro in ottica non catastrofica, con conseguente deciso miglioramento delle prospettive decisionali, rilassamento per riportata omeostasi degli apparati psico-fisiologici, riduzione degli effetti dello stress sul corpo (dalle cefalee ai disturbi gastrointestinali, etc.), progressivo aumento dell'autostima grazie ad un incremento della qualità della vita e della libertà individuale.
Molte sono le terapie utilizzate per il trattamento dell’ansia, ma l'approccio cognitivo comportamentale è attualmente considerato a livello internazionale uno dei più affidabili ed efficaci per la comprensione ed il trattamento di tali disturbi psicopatologici, così come attestano recenti documenti diffusi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Questo perché tale psicoterapia per i disturbi d’ansia – a differenza dei farmaci – non tratta solo i sintomi del problema.
La terapia C.C. può aiutare a scoprire le cause sottostanti alle preoccupazioni e alla paure, ad imparare il rilassamento, a guardare le situazioni in un’ottica nuova, meno spaventosa e a sviluppare capacità di affrontare i problemi e risolverli nella maniera più efficace.
I disturbi d’ansia differiscono in modo considerevole tra di loro (disturbo di panico, fobia sociale, fobia specifica, disturbo d’ansia generalizzato, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo acuto da stress e disturbo post-traumatico da stress) e quindi la terapia deve essere realizzata su misura per problemi e preoccupazioni specifiche dell’individuo.
La terapia cognitivo comportamentale si occupa delle modalità negative e distorte di vedere il mondo e se stessi, dei comportamenti e delle emozioni conseguenti.
Per le persone con disturbi d’ansia, i pensieri negativi alimentano emozioni negative di ansia e paura e comportamenti di evitamento e fuga. L’obiettivo della terapia cognitivo comportamentale per l’ansia è quello di identificare e correggere pensieri e credenze negative e modificare i comportamenti. La causa dei problemi presentati dal paziente vengono riscontrati nelle credenze e abitudini cognitive erronee, le quali vengono modificate attraverso le tecniche di ristrutturazione dei pensieri irrazionali e di sviluppo di capacità metacognitive.