I disturbi dell'umore indicano un'alterazione patologica dell'umore e variano in un range che va dall'euforia alla depressione.
Clinicamente riconosciamo il disturbo depressivo maggiore, il disturbo distimico, e il disturbo bipolare.
Il disturbo depressivo maggiore è caratterizzato da uno o più episodi depressivi con umore depresso o perdita di interesse per almeno due settimane, accompagnati da almeno quattro sintomi depressivi:
- Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno.
- Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (anedonia).
- Significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell'appetito quasi ogni giorno.
- Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno.
- Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno.
- Affaticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno.
- Sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa quasi ogni giorno.
- Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni, quasi ogni giorno.
- Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di suicidio o l'elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio (DSM IV-TR).
Il disturbo distimico è caratterizzato dalla presenza per almeno due anni di umore depresso pressoché giornaliera, accompagnato da altri sintomi che non soddisfano i criteri per un episodio depressivo maggiore.
Il disturbo bipolare I è caratterizzato da uno o più episodi maniacali o misi, solitamente accompagnati da episodi depressivi maggiori.
I sintomi più frequenti della fase maniacale sono:
- inusuale euforia e buon umore;
- eccesso di ottimismo;
- sovrastima di sé stessi;
- scarsa capacità di giudizio;
- accelerazione della parola e del pensiero;
- comportamenti aggressivi e ostili;
- poco interesse verso gli altri;
- agitazione;
- iperattività fisica;
- comportamenti rischiosi;
- spese folli;
- esibizionismo;
- aumentata energia sessuale;
- diminuzione della necessità di dormire;
- facilità alla disattenzione;
- difficoltà di concentrazione (DSM IV-TR).
Il disturbo bipolare II è caratterizzato da uno o più episodi depressivi maggiori accompagnati da almeno un episodio ipomaniacale.
Il disturbo ciclotimico è una forma meno invalidante del disturbo bipolare. E' caratterizzato dalla presenza, per almeno due anni, di numerosi episodi con sintomi maniacali che non soddisfano i criteri per l'episodio depressivo maggiore.
La classificazione del DSM IV è molto precisa nel descrivere i sintomi della depressione, ma poco esaustiva per quanto riguarda la comprensione di come i pazienti si costruiscono questo tipo di sofferenza emotiva.
Nella pratica clinica, non è raro diagnosticare un problema depressivo accompagnato da sintomi ansiosi.
Molto spesso è il disturbo depressivo ad innestarsi su un problema di ansia.
A un livello base il paziente manifesta ansia, mentre ad un livello sovrastrutturato si deprime. Ad esempio. se un paziente soffre di ansia sociale a livello primario, molto spesso si sentirà depresso quando, dopo aver tentato per l'ennesima volta una situazione temuta (parlare in pubblico) e non esserci riuscito, si giudicherà un incapace e un buono a nulla per questo ulteriore fallimento.
Beck ha individuato tre elementi di base (la triade depressiva) che spiegano, dal punto di vista cognitivo, la depressione:
1. Concezione negativa nei confronti del mondo, caratterizzata dall'idea che: «Il mondo, la realtà esterna mi presentano ostacoli insormontabili che mi impediscono di raggiungere i miei obiettivi».
2. Considerazioni negative su di sè: l'individuo nutre una marcata tendenza a osservarsi inadeguato, incapace, una sorta di handicappato da punto di vista psicologico; tende quindi a vedersi indesiderabile, senza valore e presume di venire rifiutato dagli altri.
3. Considerazioni negative sul futuro. Il futuro viene contemplato da una prospettiva negativa e ciò porta ad assumere aspettative fortemente negative e pessimistiche.
Gli obiettivi della psicoterapia C-C prevedono di affrontare, nel paziente depresso, sia le idee disfunzionali sia l'apatia e l'inattività, in quanto le une rinforzano le altre e viceversa.
Le tecniche comportamentali assumono strategicamente un ruolo molto importante, perché aiutano in maniera efficace a spezzare il circolo vizioso instauratosi.