La ricerca moderna è orientata a spiegare come i fattori psicologici e comportamentali possano influenzare il decorso di quasi tutte le principali categorie di malattie, incluse le condizioni cardiovascolari, endocrinologiche e neoplastiche.


I sintomi psicosomatici derivano dal coinvolgimento del sistema nervoso autonomo e sono la risposta "vegetativa" a situazioni diverse di disagio mentale o di stress.

Disturbi come:

  •     l' asma bronchiale
  •     il colon irritabile
  •     la dermatite
  •     l' infertilità femminile
  •     l'insonnia
  •     l'insufficienza sessuale
  •     il fumo
  •     il torcicollo spastico

sono solo alcuni delle più frequenti problematiche che non trovano una spiegazione e una cura definitiva attraverso la sola medicina tradizionale.


Per una completa e funzionale guarigione è necessaria una corretta diagnosi che tenga in considerazione della sinergia tra fattori psicologici e biologici, che comportano danni a livello organico, causati (o aggravati) da fattori umorali ed emozionali.
La ricerca attuale studia per evidenziare i “minimi comuni denominatori psicosomatici” capaci di connettere le consapevolezze delle antiche medicine tradizionali, le comprensioni della medicina moderna, le teorie delle principali correnti psicologiche e le scoperte delle neuroscienze.

La medicina, eccetto per un paio di secoli, è sempre stata "psicosomatica" in tutta la sua storia: parliamo di una medicina "umorale" già ai tempi di Ippocrate che non separava l'uomo dalla sua malattia, né lo stato fisico della persona dal suo stato emotivo.

La malattia era semplicemente considerata uno squilibrio tra gli "umori" del corpo.

Nella medicina di Ippocrate, il corpo tendeva spontaneamente all'equilibrio, e il medico non faceva altro che favorire questo processo naturale.
Tale concezione è di importanza fondamentale per la storia della psicosomatica poiché inserisce il temperamento individuale come elemento sostanziale della malattia individuando, in ciascuna persona, la sua “costituzione”: il tipo “sanguigno'', “flemmatico”, “bilioso” e “melanconico”, che esprimerebbero, in definitiva, il carattere e il “modo di porsi nel mondo” di ciascuno di noi.


Oggi, fisici, bio-ingegneri, evoluzionisti, biologi, medici, psicologi e psichiatri collaborano nel creare avanzati modelli teorico-concettuali di PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) per comprendere quali sono i codici neuroendocrini che permettono una comprensione dei caratteri psicologici e delle loro basi istintivo-emozionali.
La PNEI studia le relazioni fra sistema Neuro-Endocrino, ivi compresi il sistema endocrino, il sistema Nervoso Centrale ed il sistema Nervoso Periferico, e sistema Immunitario, vale a dire la mediazione chimica attraverso cui stati di coscienza ed emozioni influenzano la risposta immunitaria e quindi lo stato di salute, intervenendo il sistema immunitario non solo nella regolazione dell'immunità stessa, bensì in ogni sistema biologico.


La conoscenza della chimica degli stati di coscienza e delle emozioni, quindi delle complesse interazioni psico-immuno-endocrino-chimiche, ci  permette di comprendere, in maniera estremamente approfondita, come  emozioni, pensieri e stati di coscienza influenzano il sistema immunitario ed attraverso di lui la condizione stessa di salute.
In altre parole, ogni stato di coscienza modifica la biochimica del nostro corpo, ed ogni molecola chimica ha effetti sulla psiche e sullo stato di salute.

I principali riferimenti concettuali sono i modelli psicobiologici derivati dai “tre cervelli” del neurofisiologo Paul MacLean e le ricerche di Siever e Davis, di Eysenck, di Cloninger, basate principalmente sulle influenze generate dalla Dopamina, della Serotonina e della Noradrenalina sulla personalità (temperamento) e sulle psicopatologie.


Solo attraverso un corretto approccio che considera, quindi, la multifattorialità del disturbo possiamo modificare i vari stili di comportamentali attraverso un differente apprendimento che tenga presente come tutto ciò che è biologico interagisce e modifica tutto ciò che è psicologico e viceversa.